Philipponat Champagne Royale Réserve Brut
Philipponat Champagne Royale Réserve Brut assemblato 65% Pinot Nero, 30% Chardonnay, 5% Pinot Meunier. Prima torchiatura delle uve provenienti essenzialmente da Grands e Premiers Crus situati nel cuore della Champagne. Dal 20 al 30% di vini di riserva gestiti in solera e affinati in legno per incorporare vini vecchi senza nulla perdere di freschezza. La vinificazione è tradizionale, che evita l’ossidazione prematura. Fermentazione malolattica parziale e invecchiamento dei vini di riserva in botti, per permettere agli aromi di acquisire maggiore complessità. Dosaggio “brut” moderato (8 g/l) per mantenere l’equilibrio tra freschezza, fruttato e vinosità, senza mascherare il carattere del vino e la sua purezza. invecchiamento Invecchiamento sui lieviti nelle cantine della Maison, a una temperatura costante di 12°C per tre anni, ossia molto di più del minimo legale di quindici mesi.
LA DEGUSTAZIONE: alla vista Veste di colore oro intenso dai riflessi ambrati. Spuma briosa, fine e persistente. Al naso si presenta con sentori di fiore di vigna, tiglio e pane leggermente tostato. All’aerazione, note di frutti rossi, agrumi e miele. In bocca ha una bella entrata vinosa, fruttato (ribes, lampone, uva matura) e strutturato, ampio e lungo. Finale che conferisce una leggera nota di biscotto e pane fragrante. Ottimo come aperitivo, servito fresco ma non ghiacciato (8°C). Per sublimare i piatti a base di carne bianca, volatili e salumeria fine, freddi o caldi. Per magnificare i buffet freddi, i pesci e i frutti di mare.
Azienda:
Da poco meno di cinque secoli, la famiglia Philipponnat lascia la sua impronta sulla terra della Champagne. Altrettante generazioni che si sono succedute sulle terre di Ay, culla della famiglia sin dai tempi di Apvril le Philipponnat, proprietario di vigneti nella località detta “Le Léon”, situata fra Ay e Dizy, dal 1522. Nel XVI° secolo, gli antenati della famiglia erano vignaioli e negozianti, fornitori di Luigi XIV, magistrati e Maires Royaux della città di Ay, che si pregiava di non aver altro signore che il Re, sin dall’epoca dei Conti di Champagne
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