Era il 1966 quando Domenico Poggiali Fèlsina fece il salto coraggioso e acquistò la tenuta in un momento in cui il viticoltore italiano era in difficoltà. Ha scelto di investire sulla qualità del vino e sulla competenza di un team giovane.
La loro passione per il vino unita alle competenze degli imprenditori e, sotto la loro guida, hanno iniettato modernità nel loro business plan, senza però abbandonare lo spirito della tradizione. Nel giro di pochi anni i vigneti sono cresciuti fino a superare i quaranta ettari, e anche l’anima e l’organizzazione dell’azienda sono cambiate.
Le tenute che ha tuttora Felsina sono: Rancia, Rancino, Arcidosso, Arcidossino/Santa Letizia, Casale di Fèlsina, Fèlsina, Casalino, Santa Maria, San Giuseppe, Ruzzatoio, Molino d’Ombrone, Valli, Molinuzzo, Terra Rossa.
In questo contesto, la scelta colturale-agricola di produrre il Sangiovese non è solo ideologica, ma giustificata da conoscenze maturate attraverso approfondite esperienze lavorative e sperimentative, in cui l’abbinamento vitigno e terreno è un requisito fondamentale.
Fontalloro è la massima espressione del Sangiovese di Felsina, dopo la fermentazione riposa tra i 18 e 1 22 mesi in barriques di primo passaggio ed altri 8-12 mesi in bottiglia prima di essere messo in commercio.
Fontalloro al naso ha sentori di marasca, erbe aromatiche, tabacco, cacao, cioccolato e liquirizia mentre al palato ha una grande struttura, è complesso, elegante, equilibrato e con un tannino elegante.
Consigliamo di abbinare Fontalloro a formaggi semistagionati, salumi di cervo, cinghiale, selvaggina, tagliate al tartufo ed all’ immancabile bistecca alla Fiorentina.
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