Donnafugata Lighea
Dai disordinati capelli color di sole l’acqua del mare colava sugli occhi verdi apertissimi, così Giuseppe Tomasi di Lampedusa descrive Lighea, l’ammaliante sirena personaggio centrale di un suo racconto che ha dato spunto ad un vino complesso ed innovativo e ad una etichetta altrettanto originale. Non è stato facile – racconta Gabriella – stampare quest’etichetta e conservare le mille sfumature dei colori originali del bozzetto. Prima annata: 1990.
Versione dry dello Zibibbo, dal ricco bouquet aromatico tra cui spiccano note floreali di rosa bianca e zagara a cui si uniscono sentori di pesca e buccia di agrume candita.
Lighea Donnafugata Solare e luminoso è un vino ideale per un aperitivo con gli amici, ve lo suggeriamo come complice per il primo appuntamento.
La sua mineralità e freschezza si sposano perfettamente con tutto il pesce azzurro e con fritture di pesce e vegetariane.
Donnafugata nasce in Sicilia da una famiglia che ha sempre creduto nelle straordinarie potenzialità enologiche della propria terra e che conta 150 anni di esperienza nel vino di qualità . Giacomo Rallo e la moglie Gabriella, convinti che per crescere e migliorare bisogna sempre essere aperti al cambiamento, nel 1983 danno vita ad un nuovo progetto produttivo: Donnafugata. Un’avventura che prende l’avvio dalle storichecantine di famiglia a Marsala e dalle vigne di Contessa Entellina nel cuore della Sicilia occidentale, per approdare anche sull’isola di Pantelleria.
Tipologia: Bianco – IGT Sicilia
Gradazione alcolica: 12,5-13% vol.
Uve: Zibibbo (Moscato d’Alessandria)
Lo Zibibbo a Pantelleria: allevamento ad alberello pantesco molto basso, potatura tipica molto corta; densità d’impianto 2.500 ceppi per ettaro e produzione di circa 50 q.li/ha; terreno vulcanico, ricco di minerali.
L’Ansonica e il Catarratto a Contessa Entellina: allevamento a controspalliera e potatura a cordone speronato; densità media d’impianto 5.000 ceppi per ettaro e produzione di circa 65 q.li/ha; terreno di medio impasto.
Vinificazione: le uve raccolte a Pantelleria e a Contessa Entellina sono vinificate separatamente nelle cantine delle rispettive zone d’origine. Dopo la pigiatura soffice delle uve, il mosto fermenta a temperatura controllata. Il vino ottenuto dal blend viene messo in commercio dopo un minimo di affinamento in bottiglia.
Descrizione: l’impatto olfattivo si sviluppa con notevole finezza su note complesse che vanno dal fruttato di mela e agrumi al floreale di ginestra, il tutto adagiato su uno sfondo minerale. Al palato l’impressione gustativa è piena, sapida e morbida. Ottimo l’equilibrio.
Abbinamenti: è indicato con tutto il pesce azzurro, pasta al forno in bianco, frittura di pesce
In due ricette: Sarde a beccafico. Pesce gatto con ravioli e asparagi alla maggiorana
Come servirlo: in calici a tulipano di media grandezza, può essere stappato al momento, ottimo a 9–11°C.
Curiosità : “Dai disordinati capelli color di sole l’acqua del mare colava sugli occhi verdi apertissimi”… così Giuseppe Tomasi di Lampedusa descrive Lighea, l’ammaliante sirena personaggio centrale di un suo racconto che ha dato spunto ad un vino complesso ed innovativo e ad una etichetta altrettanto originale. “Non è stato facile – racconta Gabriella – stampare quest’etichetta e conservare le mille sfumature dei colori originali del bozzetto”. Prima annata: 1990.
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