Blangè Ceretto Langhe Arneis
Per tutti Ceretto è soprattutto sinonimo di straordinari vini rossi e pure bianchi, vigneti di proprietà, qualità, cantine dalle geometrie moderne, design, ma quando si va più a fondo si scoprono altri mondi dove la terra d’origine della famiglia, il Piemonte e, soprattutto, le colline di Langa e i suoi preziosi e rari prodotti sono protagonisti principali.
La Cantina Ceretto Monsordo Bernardina è situata nei Comuni di Alba, Vezza d’Alba, Castellinaldo e Castagnito. Ettari: 80 in proprietà. Altitudine: 210 – 290 m.s.l.m. Terreno: 51% argilla, 18% sabbia, 31% limo pH: 8. Porta innesto: 1103 paulsen, SO4. Densità: 4.300 ceppi/Ha. Anno d’impianto: 1982, 1987, 1996 . Primo anno di produzione: 1985. Bottiglie prodotte: 600.000. Vinificazione: criomacerato per il 40%, con tempi e temperature differenti in base alla valutazione dello stato dell’uva. Tutto è poi seguito utilizzando nuove tecniche nella lavorazione a freddo in vasche di acciaio. La temperatura è controllata attraverso un sistema computerizzato centrale, che garantisce un omogeneo sviluppo del vino nel suo evolversi, intervenendo da vicino nel biometabolismo stesso dei lieviti. Vino: l’Arneis, vitigno autoctono, produce un vino molto fruttato con sentori di pera e mela. La fragranza e la sapidità sono favorite dalla poca CO2, mantenuta dalla fermentazione, utile anche per sopperire alla bassa acidità tipica del vitigno. Curiosità: 12% delle bottiglie di Arneis prodotte in Piemonte è rappresentata dal Blangè. Del Blangè ci s’innamora, come di una bellissima donna per sempre giovane. Nato nel 1985, l’Arneis Blangè, fu tra le prime grandi scommesse di Bruno e Marcello Ceretto. Difficile pensare a un bianco, nel grande momento dei rossi, per Ceretto, invece, fu un’intuizione geniale. Il primo appezzamento fu acquistato sulle colline di Vezza d’Alba, dove il raro vitigno autoctono avrebbe regalato molto più che una nuova etichetta alla collezione. Questo bianco, fruttato, dal leggero perlage, oggi apprezzato in tutto il mondo, è un vino che, nel suo curioso nome alla francese, evoca un concetto di eleganza. Negli anni il Blangè è diventato l’emblema dell’intuito e della creatività dei fratelli Ceretto. Il termine Blangè deriva da boulanger, il panettiere dei francesi insediati nelle vicinanze di Cherasco in tempi remoti. E allora, voilà, cose vere, gesti e idee semplici a partire dall’etichetta ‘spudorata’ creata dal designer milanese Silvio Coppola per svelare, come attraverso uno spacco seducente, l’anima intensa del Blangè.
Blangè Ceretto Langhe Arneis
Comune: Alba, Vezza d’Alba, Castellinaldo e Castagnito
Varietà: 100% Arneis
Ettari: 80 in proprietà
Altitudine: 210 – 290 m.s.l.m.
Terreno: 51% argilla, 18% sabbia, 31% limo
pH: 8
Porta innesto: 1103 paulsen, SO4
Densità: 4.300 ceppi/Ha
Anno d’impianto: 1982, 1987, 1996
Primo anno di produzione: 1985
Bottiglie prodotte: 600.000
Vinificazione: criomacerato per il 40%, con tempi e temperature differenti in base alla valutazione dello stato dell’uva. Tutto è poi seguito utilizzando nuove tecniche nella lavorazione a freddo in vasche di acciaio. La temperatura è controllata attraverso un sistema computerizzato centrale, che garantisce un omogeneo sviluppo del vino nel suo evolversi, intervenendo da vicino nel biometabolismo stesso dei lieviti.
Vino: l’Arneis, vitigno autoctono, produce un vino molto fruttato con sentori di pera e mela. La fragranza e la sapidità sono favorite dalla poca CO2, mantenuta dalla fermentazione, utile anche per sopperire alla bassa acidità tipica del vitigno.
Curiosità: 12% delle bottiglie di Blangè Ceretto Langhe Arneis prodotte in Piemonte è rappresentata dal Blangè. Del Blangè ci s’innamora, come di una bellissima donna per sempre giovane. Nato nel 1985, l’Arneis Blangè, fu tra le prime grandi scommesse di Bruno e Marcello Ceretto. Difficile pensare a un bianco, nel grande momento dei rossi, per Ceretto, invece, fu un’intuizione geniale. Il primo appezzamento fu acquistato sulle colline di Vezza d’Alba, dove il raro vitigno autoctono avrebbe regalato molto più che una nuova etichetta alla collezione. Questo bianco, fruttato, dal leggero perlage, oggi apprezzato in tutto il mondo, è un vino che, nel suo curioso nome alla francese, evoca un concetto di eleganza. Negli anni il Blangè è diventato l’emblema dell’intuito e della creatività dei fratelli Ceretto. Il termine Blangè deriva da boulanger, il panettiere dei francesi insediati nelle vicinanze di Cherasco in tempi remoti. E allora, voilà, cose vere, gesti e idee semplici a partire dall’etichetta ‘spudorata’ creata dal designer milanese Silvio Coppola per svelare, come attraverso uno spacco seducente, l’anima intensa del Blangè.
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